Dagli stati arabi propriamente detti a quelli africani, fino ad Asia, America, Australia, ed Europa (quest’ultima con piu’ di 20 milioni di credenti e una crescita esponenziale), il consumatore musulmano é particolarmente attento nell’acquisto di beni (alimentari, cosmetici, farmaceutici, zootecnici, ecc) che devono essere prodotti e commerciati in modo da non offendere la sua morale religiosa ed in particolare le prescrizioni alimentari islamiche.
Ciò che é haram, cioè non lecito al consumo, é definito dal Corano e dal Sunna; per differenza, tutto il resto e’ lecito; tra le due categorie vi sono però sostanze dubbie e da queste il consumatore é esortato ad astenersi. L’incertezza si traduce cioé in un mancato acquisto. Di qui l’importanza di una certificazione che, apposta sulla confezione del prodotto o timbrata sulle carni, sollevi il consumatore dall’arduo compito di verificare l’origine lecita di ogni singolo ingrediente, traducendosi in quella che Nestlè chiama “peace of mind for non muslim too”, pace della mente ANCHE per i non musulmani.
Tutela del consumatore, requisito doganale o strumento di marketing?
La certificazione halal rappresenta un requisito doganale imprescindibile per l’entrata di alcuni generi alimentari (ad esempio le carni) e la loro commercializzazione in alcuni Paesi di fede islamica. Ma essa e’ sempre piu’ spesso richiesta anche dagli importatori di questi Paesi per la forte domanda del consumatore stesso.
Il prodotto halal vende di piu’ (con una crescita mondiale dei consumi di circa il 10 % annuo) e (pur se questa pratica non è islamicamente corretta) a prezzi di nicchia.
Molto lontano ormai dall'immagine di prodotto “etnico “, il prodotto certificato halal, per la complessita’ e serieta’ dei controlli in fase di certificazione, si propone sul mercato come sicuro, sano, apprezzato da consumatori islamici e non.
L’ interesse delle più grandi catene di distribuzione (Coop, Auchan, Tesco, Carrefur solo per citarne alcune) conferma la diffusione del fenomeno anche nei mercati interni europei
WHAD accompagna le aziende nel processo di certificazione halal, con una consulenza a 360 gradi che va dalla certificazione halal alla redazione del piano HHACCP, dalla formazione del personale addetto, alle linee di produzione halal a quella dei responsabili dell’ufficio export.
WHAD promuove inoltre alcuni progetti speciali, tra i quali il progetto HALAL GLUTEN FREE , in collaborazione con il GLUTEN FREE DAY DI ROMA, per l'internazionalizzazione delle aziende gluten free; il progetto halal-BIo e quello HALAL-erbal in collaborazione con HERBAL ASIA (MALAYSIA).